Antica chiesa parrocchiale di Rodi, viene chiusa in seguito al terremoto del 1679, che crea danni ingenti a Rodi e dintorni.
Dopo il restauro a cura di Michele Paolozzi, viene donata, nel 1695, alla confraternita della Morte e Orazione.
Alla Natività è dedicato il primo altare a destra di chi entra, mentre il primo altare a sinistra accoglie la statua lignea, realizzata da uno scultore veneziano tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, raffigurante il Cristo Morto, portato in processione il Venerdi Santo.
A destra troviamo inoltre, gli altari dedicati a San Nicola di Mira e alla Madonna del Carmine, mentre a sinistra ci sono gli altari dedicati a San Rocco, eretto nel 1911, in occasione dell'ennesima epidemia di colera, e a San Michele Arcangelo, invocato dai rodiani per la protezione contro i terremoti.
Nell'abside trova posto, in una nicchia quadrangolare, un Crocifisso risalente probabilmente al XIV-XV secolo.
A questa si affiancano le due nicchie che custodiscono rispettivamente Maria SS Addolorata e Santa Maria Maddalena.
Al centro del presbiterio è stato realizzato, nel 1858, ad opera di un mercante locale, Carmine Carbone, l'altare maggiore in marmo bianco portato da Trieste.
Interessanti sono anche i due organi: il più piccolo, posto sulla destra e risalente forse al 1700, donato da Don Michele Veneziani, e il più grande, posto sull'ingresso principale e realizzato nel 1875 da Enrico Carcano, in seguito a una sottoscrizione dei Confratelli della Chiesa.
Sotto quest'ultimo organo è posta una lapide a ricordo dei morti dell'epidemia di colera del 1836, a testimonianza della "tradizione cimiteriale" alla quale la chiesa è stata da tempo destinata.
Attualmente la chiesa è chiusa per restauro.
Le statue di Cristo Morto, San Nicola di Mira, San Michele Arcangelo e San Rocco sono esposte alla devozione dei fedeli nell'attuale Parrocchia Chiesa Madre San Nicola di Mira.
Il Crocifisso e l'organo più piccolo si trovano nella Parrocchia Santuario Madonna della Libera
La parte lignea dell'organo maggiore è esposta nella chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Dopo il restauro a cura di Michele Paolozzi, viene donata, nel 1695, alla confraternita della Morte e Orazione.
Alla Natività è dedicato il primo altare a destra di chi entra, mentre il primo altare a sinistra accoglie la statua lignea, realizzata da uno scultore veneziano tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, raffigurante il Cristo Morto, portato in processione il Venerdi Santo.
A destra troviamo inoltre, gli altari dedicati a San Nicola di Mira e alla Madonna del Carmine, mentre a sinistra ci sono gli altari dedicati a San Rocco, eretto nel 1911, in occasione dell'ennesima epidemia di colera, e a San Michele Arcangelo, invocato dai rodiani per la protezione contro i terremoti.
Nell'abside trova posto, in una nicchia quadrangolare, un Crocifisso risalente probabilmente al XIV-XV secolo.
A questa si affiancano le due nicchie che custodiscono rispettivamente Maria SS Addolorata e Santa Maria Maddalena.
Al centro del presbiterio è stato realizzato, nel 1858, ad opera di un mercante locale, Carmine Carbone, l'altare maggiore in marmo bianco portato da Trieste.
Interessanti sono anche i due organi: il più piccolo, posto sulla destra e risalente forse al 1700, donato da Don Michele Veneziani, e il più grande, posto sull'ingresso principale e realizzato nel 1875 da Enrico Carcano, in seguito a una sottoscrizione dei Confratelli della Chiesa.
Sotto quest'ultimo organo è posta una lapide a ricordo dei morti dell'epidemia di colera del 1836, a testimonianza della "tradizione cimiteriale" alla quale la chiesa è stata da tempo destinata.
Attualmente la chiesa è chiusa per restauro.
Le statue di Cristo Morto, San Nicola di Mira, San Michele Arcangelo e San Rocco sono esposte alla devozione dei fedeli nell'attuale Parrocchia Chiesa Madre San Nicola di Mira.
Il Crocifisso e l'organo più piccolo si trovano nella Parrocchia Santuario Madonna della Libera
La parte lignea dell'organo maggiore è esposta nella chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
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